E’ un grande classico: la cura dell’uva, o ampeloterapia, è la prima dieta che viene in mente quando si pensa all’autunno. L’acino d’uva ha proprietà disintossicanti e digestive: migliora la funzionalità del fegato e dell’intestino, rinforza i capelli e purifica la pelle.
Questo perché è una miniera di vitamine, magnesio, ferro, fosforo, acidi organici, pectina (nella polpa), antiossidanti (nella buccia), olio, tannini e sali minerali (nei vinaccioli).
Il consumo di uva è caldamente consigliato a chi ha problemi digestivi, articolari, di anemia e di colesterolo. E’ indicato anche per chi soffre di diabete: tuttavia, sconsigliamo di seguire un ciclo di ampeloterapia a chi ha problemi di glicemia alta, se non sotto stretta osservazione medica.
Ma come si svolge la cura dell’uva? E’ da seguire per una o due settimane e consiste nella sostituzione progressiva di tutti gli alimenti con l’uva. L’uva dovrà essere fresca, matura e pulita.
Si comincia con 500 g al giorno, da assumere a colazione e negli spuntini. Fin da subito è importante sospendere l’assunzione di bevande alcoliche o gassate, caffè, tè e cibi grassi.
Nella prima settimana si arriva a mangiare 1 kg di uva ogni giorno. Progressivamente, si ridurranno carne, pesce, formaggi, uova, verdure crude e gli altri tipi di frutta.
Per evitare un’eccessiva fermentazione intestinale, è necessario distanziare il consumo di uva e di fibre nel corso della giornata.
La seconda settimana il consumo di uva arriva a 2 kg giornalieri. Per variare l’alimentazione, è possibile assumere l’uva sottoforma di succo.
Dopo un paio di giorni di alimentazione di sola uva, si ricomincia a reintrodurre altri cibi, cominciando dai carboidrati di pasta e riso in piccole quantità.